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Patrimonio Documentario

Scheda Sottoserie

Nazione: IT   Archivio: ASCA


Fondo: SEGRETERIA DI STATO E DI GUERRA DEL REGNO DI SARDEGNA - [F440000]
  Serie: 02 - SERIE 2
    Sottoserie: 06 - Cat. VI, Pubblica Istruzione
Denominazione Sottoserie: Cat. VI, Pubblica Istruzione
Descrizione Sottoserie:

Il risorgimento dell'istruzione pubblica e' sopratutto segnato, durante il periodo sabaudo, dalla ricostituzione delle Universita' che e' una delle tante benemerenze di Carlo Emanuele III e del Bogino [1] e dallo sviluppo dei seminari tridentini. Il periodo dei torbidi e dell'esilio non troppe cure permise al governo di dedicare all'incremento degli studi. E' pero' notevole l'opera spiegata per la Sardegna, come Vicere' e come Re, da Carlo Felice. Egli miglioro' lo stato dei professori, forni' di un largo bilancio la biblioteca e doto' convenientemente i Musei di Storia Naturale e d'Antichita' eretti durante il suo soggiorno in Sardegna, come pure l'ospizio che porta il suo nome (1804-26). Rese immune dai diritti di dogana l'introduzione dei libri destinati ai particolari del Regno, doto' convenientemente il Collegio dei Nobili e diede notevole impulso all'insegnamento universitario. Con l'editto 24 giugno 1823 sulla pubblica istruzione apri' la via a concessioni di titoli nobiliari, a favore dei professori universitari dopo 20 o 25 anni di servizio secondo i casi o di coloro che fondassero nuove piazze nel Collegio Reale dei Nobili o nel Canopoleno di Sassari, dettando in pari tempo nuove norme per le scuole inferiori (allora dette di Umanita' e Rettorica) in Cagliari e Sassari e per le cosi' dette scuole normali (o elementari) rese obbligatorie nei villaggi e poste sotto l'ispezione dei parroci e la sorveglianza degli Intendenti Provinciali. Concesse pure esenzioni dalla giurisdizione feudale a chi dotasse convenientemente una scuola normale. Ne' son da tacere alcune forme di pubblico biasimo e di castigo introdotte contro i genitori anche nobili che potendo non curassero, specie nel contado, l'educazione dei figli.[2] Altre norme venivano piu' tardi dettate dal Magistrato sopra gli Studi [3], in esecuzione del R. Biglietto 10 sett. 1824 (Atti Governativi n. 1122, vol. 15). Ma moltissimo restava ancora da fare specie nel campo dell'istruzione inferiore nelle ville e nelle citta'. Non fu da meno il Re Magnanimo, che con spirito innovatore prosegui' su queste tracce. Nel 1833 (R. Br. 6 agosto) riformo' l'insegnamento della Chirurgia. Con Decr. 24 novembre 1832 creo' una Giunta per l'antichita' e belle arti. Con R. Brevetto 24 ottobre 1837 istitui' una medaglia d'onore per i cultori delle arti belle o i promotori di opere industriali e di pubblica utilita'. Nuove cattedre furono durante il suo regno istituite nelle due universita' e cioe': di geometria pratica e di agrimensura ed altra d'architettura (RR. Patenti 11 febbraio e 9 giugno 1840 [4], oltre che di Scienze naturali (1836), di Agricoltura, di Patologia, di Diritto Commerciale (1846) e in Sassari, di Anatomia (Regio Brevetto 9 giugno 1839). A somiglianza del Piemonte fu creato l'ufficio di Rettore. Fu regolata la posizione rispettiva delle due classi di chirurghi e dei flebotomi e appianati i loro vivi contrasti (R. Biglietti 10 settembre 1824, 18 marzo 1837 e manifesto 31 luglio 1840), istituiti gli esami per i notai (1837). Un nuovo metodo per l'insegnamento universitario fu stabilito nel 1840 e nel 1842 un nuovo ordine di studi per separare le facolta' di teologia le di legge da quelle di scienze e di medicina.[5] Con R. Brevetto 4 novembre 1845 si progetto' che fossero riuniti i due rami di medicina e chirurgia. Nello stesso anno si apri' in Cagliari una scuola nautica. Nuove ed opportune norme per il metodo d'istruzione nelle scuole elementari [6] furono date dalle RR. Patenti 7 settembre 1841 con l'istituzione di appositi ispettorati e vice ispettorati e di tre distinte scuole di metodo (Cagliari, Sassari ed Oristano) stabilite nei conventi rispettivi dei PP. Scolopi. L'11 ottobre 1842 [7] si approvava un regolamento per le scuole inferiori di latinita' abolite poco dopo nel 1844. Furono migliorati gli stipendi dei maestri e sancito per i professori universitari il sistema dei concorsi. Con Manifesto 15 aprile 1843 il Magistrato sopra gli Studi di Cagliari, dava nuove disposizioni per l'istruzione secondaria [8]. Dopo la fusione della Sardegna col Piemonte l'istruzione venne riorganizzata su nuove basi. Vi provvidero il R. Decreto 16 ottobre 1848 che approvo' un regolamento per le Universita' degli studi dello stato ed i due precedenti 4 e 12 ottobre dello stesso anno [9] riguardanti il riordinamento generale dell'istruzione nel regno. Altre norme sulle facolta' universitarie furono dettate colla legge 9 ottobre 1848 (Atti Governativi, vol. 25, n. 1823[10]. ________________________________________ [1] ) Con R. Biglietto 25-7-1760 il Re Carlo Emanuele riprese i pessimi metodi d'insegnamento. Cfr. MANNO: Storia di Sardegna, In, p. 331 e detto' un piano di studi che non sorti' pero' grandi effetti in quanto sembra piu' che altro diretto a rendere obbligatoria ed a diffondere la lingua italiana nelle scuole. E ce n'era invero necessita', perche' i notai ad es. impiegarono constantemente o quasi fino al 1816-20 le lingue spagnola e catalana, come dimostrano i 7000 volumi d'atti notarili del R. Archivio di Cagliari. Il Re provvide anche che venisse distribuita copia di libri agli studenti bisognosi. [2] Atti Gov., vol. 15, n. 1091. - Questo editto e' forse piu' del necessario criticato da Emanuele Scano in Storia dell'educazione, etc., a pag. 107. Si pensi che in sostanza e' la prima legge organica sull'istruzione pubblica che si fosse pubblicata in Sardegna, dopo un secolo di dominio sabaudo (a prescindere dalle riforme universitarie). Gli Editti e Pregoni del Sanna Lecca non contengono ad es., alcun cenno di scuole, di maestri, d'insegnamenti inferiori, mentre vi sono minutamente disciplinate tutte le altre materie. Dati i tempi e i mezzi economici assai scarsi, l'editto mentre dimostra indubbiamente la gran sollecitudine del sovrano per gli interessi dell'isola, rappresenta anche praticamente un notevole passo avanti per l'istruzione. Che il sovrano poi sperasse e volesse far di piu' e' indubbio e si vede anche dalla Carta Reale 11-1-1828 (RR. Prov., vol. 47, n. 4) ove egli lo dice chiaramente (nel ricordare gli assegni fatti de proprio alla cassa stradale dell'isola) compiacendosi in pari tempo dell'offerta di scudi 60.000 fatta dagli stamenti fino al 1847, sia per la grande opera delle pubbliche strade con si' felice successo avanzata sia come mezzo ulteriore di creare o perfezionare gli utili stabilimenti per l'educazione della gioventu'... che sono sempre stati uno dei piu' graditi nostri pensieri. (parole della carta reale). Accetta senza critica il giudizio dello Scano, la Mari Le riforme di Carlo Alberto in Sardegna, pp. 24 e 87. Non e' esatto dire che l'editto feliciano non sia che la sanzione di disposizioni e norme seguite dopo il piano regio di Carlo Emanuele, nel 1773, poiche' vi sono (e parecchie), norme completamente nuove ed importanti, a parte gli indiscutibili difetti. Gli scarsi risultati poi come in tutte le leggi, sono da ascriversi piu' a chi ne trascuro' l'efficace applicazione che alla legge in se', come dimostrano i dispacci viceregi indicati dalla Mari (op. cit..) a p. 25. Basti poi notare che i provvedimenti nobiliari considerati dallo Scano come a base di privilegi di casta e come anacronistici, avevano dato invece ottimi frutti nel campo dell'agricoltura, ove la concessione di titoli nobiliari aveva conferito impulso alla cultura degli ulivi (Editto 3-12-1806). D'altra parte esenzioni e privilegi erano accordati anche a vassalli dall'editto sull'istruzione di cui ci stiamo occupando. [3] Il Magistrato sopra gli studi di Cagliari aveva nel 27 ottobre 1777 dettato un'Istruzione Pratica per i maestri delle citta' principali del Capo di Cagliari, e con altra (20 agosto 1766) aveva disciplinato il periodo dei corsi scolastici (Atti Gov., voI. 5, n. 265); al 9 gennaio 1761 risale un pregone viceregio per il buon indirizzo degli studi di belle lettere e grammatica. [4] Atti Governativi, vol. 19, n. 1376 e 1396. [5] Per piu' ampie notizie confronta il buon lavoro della Mari, citato, sul l'argomento. [6] Atti Governativi, vol. 19, n. 1447. 'Data la condizione poco soddisfacente di questo insegnamento normale' cioe' elementare) come si esprimono le patenti relative. [7] Pat., Il ottobre 1842, Atti Governativi, voI. 20, n. 1497. [8] Vol. 20, n. 1514. Atti Governativi. [9] Ibid., vol. 25 n. 1822, 1826, 1832 [10] Sull'istruzione esistono nel R. Archivio di Torino: Corrispondenza con l'Un. Di Cagliari, 5 cartelle (1763-1798); Corrispondenza con l'Un. Di Sassari (2 cartelle) (1765-1798); Universita': serie Z (1815-1820) Scuole infantili; 1 cartella (1845-1848). Carte relative alle lettere e dispacci del Vicere' (Universita') 2 cartelle (1798) Universita' e scuole : 4 cartelle (1776-1848).